Precisazioni del Consorzio del Prosciutto di San Daniele a seguito della trasmissione Report di RaiTre.
A seguito delle informazioni parzialmente mendaci condivise durante la puntata di Report “La porcata” in onda nella serata di lunedì, il Consorzio del Prosciutto San Daniele vorrebbe precisare alcuni elementi.
Sono stati gli Istituti di Controllo della DOP a inviare, nel 2016, all’ICQRF (Ispettorato centrale repressione frodi del Ministero) la segnalazione di una possibile frode nella produzione dei suini certificati DOP, così come si evince dagli atti del processo oggi in corso presso il Tribunale di Torino. Successivamente alla segnalazione, il Consorzio ha provveduto a far identificare e smarchiare immediatamente dagli organi competenti tutte le cosce provenienti dai suini che risultavano non conformi al disciplinare. Le cosce provenienti da suini non conformi non sono mai entrate nel circuito commerciale dei prosciutti DOP, così come invece erroneamente dichiarato da soggetti terzi durante lo speciale di Report. Nessun prosciutto di San Daniele tra quelli sequestrati è stato immesso sul mercato DOP per la vendita e, conseguentemente, non è mai arrivato sulla tavola del consumatore.
I fatti raccontati nella puntata di lunedì sera sono relativi al periodo del 2016-2017, fatti per i quali il Consorzio del Prosciutto San Daniele è parte lesa e si è costituito Parte civile presso i Tribunali di Torino e di Pordenone. Gli allevamenti interessati dai procedimenti giudiziari in corso riguardano un numero circoscritto degli oltre 4.000 che compongono l’attuale circuito della filiera DOP San Daniele.
Nella puntata di Report si è parlato di un possibile conflitto di interessi tra il Consorzio di San Daniele e l’Organo di controllo della DOP. A tal proposito si precisa che il proprietario dell’organo di Controllo è la società SIT s.r.l., in quanto trustee del “Trust OdC”, che esercita l’amministrazione diretta ed esclusiva sull’Istituto di controllo e non opera per conto di alcun altro soggetto. Il Trust garantisce l’autonomia dell’Organismo di Controllo, esclude il conflitto di interessi tra l’Istituto e i Beneficiari ed assicura la terzietà dell’organo. Per questi motivi l’Organo di controllo non opera in conflitto di interesse con i rappresentanti della filiera.
Lo studio di ANAS costituisce una mera analisi statistica che ha analizzato i dati in relazione al peso delle carcasse e delle cosce valutati con i criteri della classificazione ai sensi del Regolamento CEE n.3320/84 e ss. mod. che però non è quello previsto dal Disciplinare della DOP. Inoltre, l’elaborato di ANAS ha preso in considerazione tutte le partite di suini macellate nel periodo, ricomprendendo quindi sia quelli destinati alla DOP che altri non destinati a questi fini, pertanto il dato indicato non è riferibile a “fornitura di cosce di maiale per la filiera DOP”. I Piani di Controllo vigenti, approvati dal Ministero delle Politiche alimentari, forestali e del turismo, assicurano che non vi sia immissione al commercio di prosciutti privi dei requisiti previsti dal Disciplinare in virtù della selezione delle partite di suini per le DOP effettuata dal macello e grazie alla verifica svolta da parte del sistema di controllo.
Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele condanna qualsiasi tipo di violenza perpetrata sugli animali, e precisa che la vigilanza sugli allevamenti della propria filiera è demandata dalla Legge alle Autorità veterinarie regionali. Il Consorzio, fin dal 2015, supporta e promuove forme di allevamento nel rispetto degli animali e del loro benessere, avendo attivato il progetto “Italico, il maiale nato e allevato nelle filiera del San Daniele” che definisce un disciplinare, applicato su base volontaria, volto ad introdurre buone pratiche allevatoriali e un monitoraggio continuo negli allevamenti per la valutazione degli indicatori stabiliti.
San Daniele del Friuli, 22 maggio 2019