In riferimento alla notizia riportata sulla stampa locale ligure circa la perdita di cosce di suino a causa di un incidente stradale, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele precisa quanto segue:
La merce trasportata rappresenta una partita di cosce di suino fresche provenienti da macelli spagnoli e destinate ad una lavorazione diversa dal San Daniele DOP. Negli stabilimenti localizzati esclusivamente nel comune di San Daniele del Friuli è possibile lavorare e stagionare anche cosce di suino non destinate ai prodotti a Denominazione di Origine Protetta, senza alcuna irregolarità.
Ogni anno sono lavorate circa 400 mila cosce di suino che, al termine della stagionatura, non possiederanno la denominazione ‘Prosciutto di San Daniele’. Ad ulteriore conferma, dalle immagini si evince che le cosce in oggetto non erano destinabili alla lavorazione del San Daniele DOP perché prive dello zampino, elemento caratteristico previsto dal disciplinare di produzione.
Il disciplinare stesso stabilisce che le cosce di suino per la produzione della DOP San Daniele debbano provenire esclusivamente da 10 regioni del centro-nord Italia (Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria).
> approfondimento materie prime
Le attività di controllo dell’ente di certificazione e delle autorità competenti garantiscono il rispetto della filiera e le indicazioni previste dal disciplinare e dalle normative in vigore. La tracciabilità del prodotto destinato alla lavorazione DOP è sempre riscontrabile sulle cosce con gli appositi tatuaggi applicati sin dalla nascita del suino.
San Daniele del Friuli, 24 dicembre 2021