Approvato oggi, 28 febbraio 2024, dal Parlamento europeo riunito in seduta plenaria, il nuovo Regolamento UE 2024 che norma in un unico testo i settori dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli a Indicazione Geografica.
Il regolamento coniuga tutte le produzioni del mondo dell’agroalimentare, del vino e delle bevande spiritose a Indicazione Geografica in un’unica base legislativa, rafforzando il ruolo dei Consorzi di tutela e fornendo strumenti più efficaci per uno sviluppo competitivo e sostenibile del settore delle produzioni di qualità.
“Con l’approvazione della riforma della normativa che regola le Indicazione Geografiche, l’Unione europea ha aggiornato ed adeguato il precedente Regolamento n.1151/2012 in materia.” commenta il Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele Mario Emilio Cichetti.
“La riforma – che ha certamente mantenuto le priorità dell’Unione sui prodotti di qualità – non è stata però particolarmente innovativa soprattutto per quanto riguarda le IG italiane, che da diversi anni godono di un particolare regime legislativo nazionale che concerne già molto di quanto contenuto nella riforma europea del 2023.
Per il nostro Paese tale risultato conferisce sicuramente grande prestigio e valore al sistema italiano delle IG che ha precorso i tempi e che ha ispirato anche la nuova normativa europea in materia. Se da un punto di vista generale si può dunque sintetizzare che l’Europa in tema di IG ha seguito la via italiana, dall’altro lato si può anche evidenziare come la novella legislativa comunitaria abbia effettivamente migliorato taluni ambiti soprattutto in termini di diritti in capo ai consorzi e ai marchi consortili.
In particolare, la definizione relativa al portato giuridico della IG inserita a ragione nell’ambito dei diritti di proprietà intellettuale, e che ha previsto anche la facoltà di patrimonializzare a bilancio il valore del marchio e della denominazione. Altri passaggi rilevanti riguardano il consolidamento di alcune procedure già in essere, come per esempio la conferma del valore dei Piani di regolamentazione dell’offerta che diventano strumenti organici e protratti nel tempo per molti settori delle IG, nonché il rafforzamento del ruolo dei consorzi negli ambiti della sostenibilità e della promozione turistica dei territori in cui insistono le produzioni tipiche.
La riforma comunitaria potrebbe ora costituire lo spunto per una norma, molto mirata a livello nazionale, prevedendo, per esempio, per gli attuali sodalizi tra i produttori (i consorzi) uno status giuridico più adatto al contesto economico, anche utilizzando forme societarie più complesse ed attuali.